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La donazione del sangue

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La donazione del sangue

La Fratres è particolarmente attenta alla salute del donatore, presupposto indispensabile per la qualità della donazione. La donazione non è soltanto dare agli altri, ma anche darsi un modo di vivere sano.

Detto ciò, in relazione alle diverse esigenze terapeutiche, esistono, stando alla normativa di riferimento [DM 3 marzo 2005], diverse tipologie di donazione, che sono mirate a seconda di quale parte del sangue è più opportuno o desiderabile donare.

Donazione di sangue intero

Il prelievo di sangue intero dura non oltre 10 minuti per un volume di 450 ml più o meno il 10%. Per questo tipo di donazione è necessario un digiuno di almeno 8 ore ed un intervallo di tempo, tra una donazione e l’altra, di almeno 3 mesi per gli uomini e per le donne in menopausa, di 6 mesi per le donne in età fertile. A seguito di una donazione il sangue subisce una lavorazione, chiamata centrifugazione, che ha lo scopo di separare i singoli componenti ematici. In questo modo il plasma, i globuli rossi ed i globuli bianchi con le piastrine confluiscono in tre sacche distinte, collegate tra loro, pronte per essere utilizzate non appena effettuati gli esami necessari per garantirne la sicurezza.

Con una sola donazione, quindi, diventa possibile aiutare tre persone diverse per le quali è necessario solo un singolo componente del sangue.

Donazione di plasma (plasmaferesi)

E’ possibile, mediante l’uso di apparecchiature dette “separatori cellulari“, prelevare dal donatore solo una parte del sangue, quella di cui si ha maggiormente necessità (ad esempio, solo plasma), restituendogli contemporaneamente gli altri elementi. Attualmente, purtroppo, per il fabbisogno di solo plasma l’Italia dipende dall’estero per circa il 70%, con un aggravio di spesa ed anche di rischio. Il donatore di plasma ha le stesse caratteristiche fisiche di chi dona sangue intero, con la differenza che si può effettuare il dono di plasma per aferesi anche dopo soli 15 giorni, visto che il plasma si rigenera molto rapidamente, e con tassi di emoglobina inferiori a quelli richiesti per donare sangue intero. La plasmaferesi però, necessitando di speciali apparecchiature, si può effettuare solo in alcuni centri abilitati, e dura circa 30 minuti.

Donazione di piastrine (piastrinoaferesi)

Da un donatore si possono anche prelevare solo piastrine, utili soprattutto per il trattamento di gravi emorragie e per i trapianti di midollo. La procedura si chiama tecnicamente “separazione per centrifugazione” e consiste in un prelievo durante il quale viene separato il plasma dalla parte corpuscolata da cui, a loro volta, vengono separate le piastrine. Plasma, globuli rossi e globuli bianchi vengono poi restituiti al donatore in un ciclo a circuito chiuso. Il procedimento dura circa un’ora, ed è possibile effettuare la piastrinoaferesi anche sei volte l’anno.

Donazione multipla di emocomponenti

La tecnologia moderna consente anche donazioni multiple attraverso separatori cellulari che raccolgono uno o più emocomponenti da un singolo donatore. La eritroplasmaferesi è la donazione di globuli rossi e plasma; la raccolta di globuli rossi e piastrine, invece, si chiama eritropiastrinoaferesi ; plasmapiastrinoaferesi consiste nella donazione di plasma e piastrine.

Altri tipi di donazione

Pur non occupandosene direttamente, la Fratres vuole promuovere altre tipologie di donazione, suggerendo differenti modi per mettere la vita umana al centro del proprio cuore.

Donazione di sangue midollare

Oltre a quelli previsti per le altre donazioni, requisito fondamentale per chi intende donare il midollo osseo è la determinazione del proprio sistema HLA (un complesso sistema di antigeni leucocitari) per verificarne l’eventuale identità con quello del malato da trapiantare, cosa molto rara che si verifica in circa 4-5 casi su un milione. Per questo è necessario iscrivere in appositi registri il più alto numero possibile di persone disponibili a donare, in modo da poter trovare subito un donatore idoneo nei confronti di un malato di leucemia, aplasia, talassemia o in altri casi. La donazione va effettuata in anestesia generale e consente di trasfondere il sangue midollare di un donatore sano in un paziente, consentendo nella maggior parte dei casi il suo definitivo ritorno ad una vita regolare. A chi volesse candidarsi a diventare donatore di midollo osseo è bene ricordare che l’intervallo di età va dai 18 ai 35 anni e che la richiesta ad essere iscritto ? previa determinazione dell’HLA ? nel Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (RIDMO) va presentata al Servizio Trasfusionale di competenza territoriale.

Donazione di organi

Rispetto alle altre tipologie, assume una veste un po’ più delicata, soprattutto per le implicazioni di carattere religioso che comporta, la donazione di organi: essa consiste in una dichiarazione di volontà che si fa in vita e che comporta, in maniera eventuale, l’espianto di organi al momento del decesso e in alcuni casi (rene, fegato) anche da viventi. E’ il dono estremo dell’uomo di buona volontà col quale si può dare la vita ad una o più persone.

Donazione del sangue del cordone ombelicale

Quest’ultima tipologia di donazione avviene a seguito del parto. Subito dopo la nascita del bimbo, quando il cordone ombelicale è stato reciso, ne viene aspirato il sangue, ricco di cellule staminali, che confluisce in sacche sterili, poi raccolte e congelate presso la Banca del Sangue del Cordone. Questo tipo di sangue può essere oggi impiegato, così come per il midollo osseo, nella cura della leucemia ed altre malattie. Nel momento in cui nasce una vita, con questo gesto diventa possibile salvare un’altra vita. La futura mamma che voglia effettuare questo dono deve far presente il suo desiderio ai medici del Reparto di Ostetricia dove andrà a partorire; organizzazione permettendo, potrà esaudirlo.